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Tétel Szabadon hozzáférhető Lo spazio urbano in Italia fra modernità e modernismoD'Arrigo, Patrizia; Száraz, Orsolya; Irodalom- és Kultúratudományok Doktori Iskola; Debreceni Egyetem::Bölcsészettudományi Kar::Olasz TanszékAbstract Nella mia tesi mi occupo della rappresentazione dello spazio urbano nei testi brevi di Giovanni Verga e di Luigi Pirandello, scritti fra 1880 e il 1936. Nell’analisi dei testi mi concentro sul modo in cui è rappresentato lo spazio e sulla valenza semantica della rappresentazione. La scelta dell’argomento nasce dall’esigenza di comprendere se la rappresentazione dello spazio urbano, nonostante il ritardo italiano nello sviluppo urbanistico e industriale rispetto agli altri paesi europei, sia rilevante in letteratura anche nel periodo fra modernità e modernismo e nei due autori italiani più importanti di questo periodo. Gli studi sullo spazio urbano nella letteratura italiana riguardano precipuamente il periodo dal secondo dopoguerra a oggi, quando il legame fra metropoli e narrazione letteraria diventa molto forte. Ho sentito quindi l’esigenza di approfondire questo aspetto, partendo dal presupposto che nei testi dei due autori è comunque presente la città e che questa città non assomiglia più alla città di tipo manzoniano, ma assume già i tratti della città moderna, segnata dalla presenza dell’industria e dai cambiamenti sociali e urbanistici del secondo Ottocento. Il mio metodo è di tipo storico letterario, poiché guarda molto alla contestualizzazione degli autori nella loro epoca e dei testi nell’opera dell’autore. Tuttavia ho tratto importantissimi e decisivi spunti metodologici dagli studi sullo spazio e dalla recente geocritica. Nell’introduzione della tesi provo a ragionare criticamente sugli spunti teorici offerti da diversi studiosi che hanno ragionato sullo spazio, tenendo presente che è possibile sostenere che non esiste un metodo di analisi dello spazio semplice e facilmente ripetibile come per il tempo. Nel capitolo II delineo specificatamente lo sviluppo urbano di Milano e di Roma nel periodo in cui i due autori vissero nelle città, per comprendere quali siano stati i cambiamenti urbanistici più evidenti. Nel capitolo III chiarisco il rapporto fra Verga e Milano. Espongo, quindi, le modalità del suo passaggio al verismo e del suo approccio alla scrittura di novelle, il cui incremento nel quadro della produzione italiana è legato all’editoria milanese. Il focus del capitolo è l’analisi delle novelle della raccolta Per le vie ambientata a Milano. Dall’analisi del macrotesto individuo una struttura per cerchi concentrici nell’organizzazione interna delle novelle, che richiama la mappa circolare di Milano. Dall’analisi dei singoli testi evidenzio una serie di oggetti che spazializzano la modernità urbana: carri da trasporto, treni, scarpe, mani, finestre, lettere e, soprattutto, i corpi dei personaggi. Ognuno di questi oggetti ha una forte valenza semantica in relazione allo spazio urbano, al personaggio e alla storia narrata. Interpreto anche la funzione dei molti toponimi all’interno della raccolta. Il capitolo IV crea un raccordo fra Verga e Pirandello, mostrando il passaggio al realismo modernista, nel quale la novella si riconferma un genere forte. Delineo, inoltre, il rapporto che Pirandello instaura con Verga, la cui opera è presa a modello per la struttura narrativa e per l’assenza di retorica, con una chiara contrapposizione al dannunzianesimo. Nel capitolo V tratto di Pirandello, del suo rapporto con Roma, sua città d’elezione, dello sviluppo della sua poetica dell’umorismo, della scelta del genere narrativo breve di cui l’autore fu maestro. Seleziono quindi fra le duecentocinquantadue novelle pirandelliane quelle ambientate a Roma e fra queste seleziono una scelta di novelle dividendole in quattro gruppi, in base alla funzione della città nella narrazione. Il caos domina le storie e la frammentazione dello spazio, tipicamente novecentesca, si esprime attraverso la rappresentazione di singole parti della città che sono sineddoche dell’intera città. Anche Pirandello utilizza oggetti che spazializzano la città, il palazzo, la finestra, il Tevere, il ponte. Lo spazio urbano in Pirandello contribuisce notevolmente a segnare la psicologia e le azioni dei personaggi. Anche per Pirandello interpreto l’ampio uso dei toponimi. Nelle conclusioni espongo sinteticamente il risultato delle analisi svolte e dell’interpretazione spaziale dei testi presi in considerazione, mettendo in evidenza le differenze. La novità del mio lavoro consiste in primo luogo nell’aver combinato il metodo spaziale con l’impostazione storico-letteraria al fine di analizzare i testi rispettandone la specificità e con un metodo più completo possibile rispetto al tema scelto. La tesi, inoltre, approfondisce l’argomento dello spazio per un periodo in cui è stato poco indagato, individuando come i fattori urbanistici, storici, culturali, psicologici e la poetica dei due autori combinati con la loro personale esperienza urbana segnino anche attraverso il loro spazio di rappresentazione della città il passaggio da un’epoca all’altra.Tétel Szabadon hozzáférhető The relations between students` intercultural communication competencies and employability(2023) Lázár, Tímea; Farkas, János; Hajdu, Zita; Tar, Ildikó; Czellér, Mária; D'Arrigo, Patrizia